INSTABILITA' SCAFO-LUNATA

 

L’instabilità scafolunata (SL) rappresenta la forma più comune tra le instabilità del carpo e si manifesta con quadri clinici differenti in relazione a diversi gradi di lesione degli elementi legamentosi di stabilizzazione. Caratteristica comune è l’incapacità del polso a sostenere carichi fisiologici e a mantenere la normale cinematica durante la completa escursione articolare. Il legamento scafolunato interosseo (SL) è il principale stabilizzatore dell’articolazione fra scafoide e semilunare; a questo si associano elementi di stabilizzazione “secondaria” che costituiscono un vero e proprio “complesso legamentoso” responsabile della corretta cinematica del carpo.

La lesione del legamento SL è il primo stadio di un processo potenzialmente evolutivo, in genere lento e progressivo, che procede verso una graduale compromissione funzionale del polso fino a giungere a quadri di grave artropatia degenerativa. Questo processo può essere distinto in vari stadi in relazione

  • all’entità della lesione del legamento SL (completa o incompleta),
  • alla riparabilità o meno della lesione legamentosa,
  • alla presenza o assenza di una deformità fissa (instabilità statica o dinamica),
  • alla riducibilità o meno di questa deformità,
  • alla presenza di fenomeni degenerativi delle articolazioni coinvolte.

Il trattamento è condizionato dallo stadio dell’instabilità; il suo obiettivo è quello di interrompere l’evoluzione del processo e di ripristinare una cinematica del polso quanto più prossima a quella normale. La complessità anatomica e biomeccanica del carpo rende la diagnosi spesso difficile, il trattamento complesso, non facilmente prevedibile e raramente del tutto soddisfacente; di quil’importanza di una corretta comprensione delle varie fasi del processo lesivo e della sua correlazione anatomo-patologica e diagnostica, al fine di intraprendere un trattamento il più possibile rispondente alla specifica situazione.